A cura di Gabriele Giardino
La classe 3C
Alla scoperta delle opportunità e dei limiti dell’IA
Durante gli ultimi mesi, ho avuto il privilegio di guidare un gruppo di studenti liceali in un viaggio di esplorazione e apprendimento sull’intelligenza artificiale e la narrazione urbana. Questo progetto ha permesso di scoprire nuove dimensioni nella mia relazione con l’insegnamento e l’interazione giovanile. Il progetto “Metamorfosi” è iniziato con un’introduzione all’IA, utilizzando il cinema per illustrare visioni distopiche e utopiche, un approccio che ha immediatamente coinvolto gli studenti. Il primo laboratorio ha rivelato una curiosità intensa e variegata verso l’IA, stimolando un dialogo che ha toccato temi come politica, etica e attualità. Questo inizio ha impostato il tono per una serie di incontri che hanno continuato a sfidare e espandere la comprensione degli studenti. Nei laboratori successivi, abbiamo approfondito la tecnologia dietro i grandi modelli linguistici e la generazione di immagini AI, dove gli studenti hanno sperimentato direttamente con strumenti come ChatGPT e Midjourney. Queste sessioni pratiche hanno rivelato tanto le potenzialità quanto i limiti delle tecnologie attuali, educando gli studenti sulla necessità di un approccio critico nei confronti dell’informazione digitale. Particolarmente significativo è stato il laboratorio dedicato all’etica, che ha provocato intense discussioni su temi difficili come i sex robots e l’impatto sociale dei bias. La maturità e la riflessione dimostrate dagli studenti in queste discussioni sono state impressionanti, mostrando una consapevolezza crescente delle complessità moralmente ambigue legate all’uso dell’IA.
Queste sessioni pratiche hanno rivelato tanto le potenzialità quanto i limiti delle tecnologie attuali, educando gli studenti sulla necessità di un approccio critico nei confronti dell’informazione digitale.
Un punto culminante del progetto è stato l’uscita pratica per le strade di Torino, durante la quale gli studenti hanno catturato immagini che poi hanno trasformato attraverso la narrazione e l’AI per immaginare il futuro della città. Questa attività non solo ha rafforzato il loro apprendimento tecnico ma ha anche alimentato la loro creatività, permettendomi di assistere alla loro capacità di vedere oltre il visibile, verso potenzialità future ancora inesplorate. Concludendo il progetto con la creazione di immagini finali che rappresentavano le visioni narrative degli studenti, ho potuto riflettere sull’impatto profondo che queste settimane di collaborazione hanno avuto su di loro e su di me. Questi giovani hanno dimostrato non solo un’abilità nel maneggiare tecnologie avanzate ma anche un impegno serio nei confronti delle questioni sociali e etiche che queste tecnologie sollevano.
Il progetto si concluderà con un’esposizione alla Biennale Tecnologia, dove le opere degli studenti saranno presentate al pubblico. Questa esperienza mi ha confermato l’importanza di educare le nuove generazioni non solo sull’uso delle tecnologie ma anche sul pensiero critico e etico necessario per navigare nel futuro. La mia esperienza con questi studenti è stata immensamente gratificante. Ha rafforzato la mia convinzione che l’educazione all’IA non debba limitarsi alla tecnologia, ma debba includere una profonda riflessione sulle implicazioni umane e sociali dell’innovazione tecnologica.